Il tuo occhio sia vigile

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sabato 27 marzo 2010

Padre Ernesto Saksida


DOC SAKSIDA
Il 14 maggio u.s. l’Università Federale del Brasile ha conferito il titolo di “Doutor Honoris Causa” a don Ernesto Saksida, 86 anni, da 70 missionario nel grande paese sudamericano.


Don Ernesto è uno sloveno, ma ormai è più brasiliano che sloveno, poiché vive in Brasile dal 1954. A Corumbà nel 1971 ha fondato la “Cidade Dom Bosco”, un’opera straordinaria che ha recuperato alla società civile, alla Chiesa e alla famiglia migliaia di ragazzi, togliendoli dalla fame e dalla strada. Le peripezie dei primi anni avrebbero scoraggiato un leone, ma lui non ha mai mollato, dandosi corpo e anima a questo meraviglioso e difficile apostolato, imponendosi con la sua forte personalità, facendo spesso la voce grossa anche con le autorità per ottenere aiuti, e stendendo la mano a tutti, senza mai cessare di essere “Pe Saksida”, il padre Saksida.



A Cuiabà, dove ha passato gran parte della sua vita salesiana e apostolica, egli, giovane prete, scoprì tanti – troppi – ragazzi abbandonati a se stessi, quasi senza istruzione, che l’indigenza spingeva ai margini delle istituzioni. Cominciò subito a darsi da fare: riunioni, doposcuola, gruppi, borse di studio, mensa. Poi venne il centro sportivo nel 1953, poi il giornalino, ecc. Di cosa in cosa, di attività in attività, arrivò nel 1961 alla realizzazione più significativa, quando una signora gli offrì una cadente costruzione nel bairro più degradato e violento della città. Fu la mano della Provvidenza. Don Ernesto ne approfittò subito per impiantarvi una scuola che insegnasse un mestiere… Dovette farla funzionare 24 ore su 24, perché gli alunni, in due anni dai primi 72 erano diventati quasi 400. Quella prima realizzazione oggi è la “Cidade dom Bosco” che di ragazzi ne ha oltre duemila, perfettamente organizzati. E lui, don Saksida continua a esserne il patriarca nonostante i suoi 86 anni.



E anche per lui, finalmente, dopo tante fatiche, è arrivato il solenne riconoscimento della città e della Nazione. Infatti, l’Università degli Studi del Mato Grosso do Sul su proposta della professoressa Da Silva, che 30 anni prima fece parte di quelle bambine povere che la “Città Don Bosco” accolse in mezzo a centinaia di altre, il 14 aprile 2005 gli ha conferito il titolo di dottore: “Doutor Honoris Causa” . Se lo meritava, di certo, per le tante imprese compiute a Corumbà che agli occhi di molti hanno del prodigioso. Ma lui continua a dire che i titoli non danno da mangiare, e ha sempre la preoccupazione giornaliera di continuare a mandare avanti la sua baracca, che non è più una baracca, ma un vero villaggio degli studi e dell’educazione.

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