Il tuo occhio sia vigile

Il tuo occhio sia vigile

mercoledì 31 marzo 2010

TEMPO DEL DOLORE.


Il tempo del dolore…

"Non sfugge a nessuno che stiamo vivendo tempi quali ci sembrava di non dover vivere mai. Perfino ad attardarsi sulla rievocazione delle violenze si ha l’impressione di essere stancamente ripetitivi, e purtroppo i programmi televisivi c'è lo dimostrano continuamente ogni giorno, ogni ora senza distinzioni di età e cultura. La situazione internazionale, gli eccidi, gli attentati terroristici, gli spettacoli della fame ci sfilano davanti agli occhi come macigni inconsumabili, e si ha la tentazione di pensare a situazioni senza sbocco, senza soluzione. La nostra coscienza morale esce schiacciata da questa moltitudine di dolore. È il tempo del torchio, della spremitura, dell'oppressione del male. Il nostro animo si gonfia di turbamento. Siamo presi dallo sconforto e vorremmo chiudere gli occhi e dimenticare tutto, ma non è possibile, bisogna in qualche modo reagire cercando di rispondere a questo imperante pessimismo con la carità, l'amore, l'ascolto e l'aiuto al prossimo.
Ricordiamoci come dice Gesù. " Tanti sono i carismi ma la Carità è il carisma più grande. Come dice San Paolo nella lettera ai Corinzi, parla di Carità che uno dei più alti carismi, Carità è uguale a Amore, Dio è Amore quindi Carità per eccellenza. Carità quindi amare, il prossimo, servire, aiutare, curare, accogliere, vestire, dare da mangiare, soccorrere qualcuno nel bisogno, fare compagnia a chi è solo e trascurato. ”

“Se è vero che ogni cristiano deve accogliere la sua croce, ma deve anche schiodare tutti coloro che vi sono appesi, noi oggi siamo chiamati a un compito dalla portata storica senza precedenti: «Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi» (Is 58,6). Pertanto, non solo dob­biamo lasciare la "Torre" dalla quale facciamo le nostre contemplazioni e riflessioni a 360°, ma dobbiamo correre in aiuto del fratello che soffre sotto il peso della sua croce personale; inoltre dobbiamo anche individuare, con coraggio e intelligenza, le botteghe dove si fabbricano le croci collettive”.
Pensiamo pertanto a chi soffre più di noi, per mancanza di cibo, per malattia, per solitudine, e lo fà in silenzio senza potersi lamentare, o perlomeno senza potersi confidare con un fratello più fortunato.

martedì 30 marzo 2010

La nostra Italia


Con l'elezioni regionali di Domenica e Lunedì per tre anni non ne sentiremo parlare più, noi cittadini continueremo il nostro tran tran, e cercaremo di sbarcare il lunario nel miglior modo possibile, mentre loro, i politici dell'arco costituzionale, continueranno a litigare a diffamarsi e ad ostacolarsi in ogni occasione.
Le riforme che tanto sono sventolate in campagna elettorle sia da sinistra che da destra non saranno fatte.
Al di là di come uno la pensi politicamente, un dato di fatto inconfutabile, sarà che i mutamenti della nostra società saranno dettati dall'unico settore che non trova difficoltà ovvero quello del consumismo sfrenato, senza rendersi conto che il tutto comporta una forte dissociazione tra società e stato, o meglio ancora tra società e politica.
il disamore dalla politica, quella con la P maiuscola, è ormai un dato di fatto e l'astensionismo che in queste elezione ha toccato percentuali da terzo mondo, ne è un segnale allarmante.
Un'altra tipicità, tutta italiana, è quella dei risultati che matematicamente sono indiscutibili, mentre politicamente non trovano nè vinti, nè vincitori, basta sentire le varie trasmissioni più o meno moderate che in queste ore si possono vedere e sentire sui canali Tv e Radio;sarà mai possibile avere delle risposte dalle urne univoche e precise anche dal punto di vista delle interpretazioni che i partiti danno ai numeri, la matematica non è una opinione.
Chi fà riferimento ai dati reali sono certamnete i vincitori, chi l'interpreta riferendosi ad altre tornate elettorali o a presunte statistiche dei giorni precedenti alle votazioni, che li davano per sconfitti od altro, sono certamente i perdenti.
In queste elezioni però vi sono altre realtà, come il l'UDC che si è schierata di volta in volta con la sinistra o la destra a seconda del programma, anche se a molti è sembrato più uno schierarsi con quello più forte.
Vi sono stati anche due nuove realtà l'IdV e i gruppi 5 Stelle, cioè gruppi di supporto a Beppe Grillo.
L'IdV si è visto confermare ed aumentare la propria presenza a livello nazionale, mentre i Gruppo 5 Stelle ha ottenuto un successo personale ed indipendente che però talvolta ha tolto voti importantissimi alla Sinistra, come si è potuto vedere nel Piemonte, avvantaggiando il Centrodestra, pertanto andando esattamente contro il loro obbiettivo principale.
Nel quadro nazionale è stata confermata il notevole frazionamento della Sinistra in tanti rivoli, mentre il Centrodestra ha fatto quadrato intorno ad un unico candidato. La regione Lazio è la dimostarzione più lampante di come convergere verso una candidata, che per giunta partecipava con una propria lista civica, senza la presenza della vera lista di centrodestra per le ben note vicende sulla presentazione delle liste.
L'altro dato inconfutabile è che hanno certamente incontrato maggiormente il favore degli elettori quei partiti, o gruppi politici, che hanno fatto una campagna elettorale svincolata dalla politica di palazzo, offensiva e denigrante, bensì riferendosi ad una politica più vicina alla gente e soprattutto alle loro esigenze giornaliere.
Non ha pagato nemmeno la forma di aggressione verso il Premier, e soprattutto solo verso di Lui, anzichè controbattere con argomenti e soluzioni veramente alternative e realizzabili. Sicuramente la preparazione politica, culturale e morale di questi politici non è paragonabile a quella degli attori della prima repubblica. Tali personaggi infatti venivano quasi tutti dalle scuole di partito e con esperienze forti come la guerra, il patriottismo, la resistenza da una parte e la repubblica di Salò dall'altra. Pertanto personaggi con un forte attacamento alla società, con radici nell'agricoltura e nell'industria; la ricostruzione del dopo guerra fù poi un forte collante e in molti casi aiutò il dialogo costruttivo anche se contrapposto nei propri ideali.
Gli ultimi decenni dael XX° secolo, hanno trasformato la nostra economia da produttiva, industriale e soprattutto di trasformazione delle materie prime, a quella quasi esclusivamente finanziaria e commerciale, con l'unica eccezione dell'iniziativa privata e artigianale. Con questa trasformazione l'interesse privato ha sostituito l'interesse pubblico e talvolta con il supporto della delinquenza organizzata, ha portato alla corruzione e al clientelismo.
Un'altra verità è che la maggioranza non avrà più l'alibi del non poter governare a causa del clima di rissa che vi è in Parlamento, adesso vi sono tre anni liberi e quindi volendo c'è tutto il tempo per realizzare riforme e nuove leggi, speriamo soltanto che insieme alle leggi il Governo trovi i necessari finanziamenti e non ci lasci, come recentemente è capitato, una marea di leggi inapplicabili per mancanzo di sotegno finanziario.
Chi vivrà, vedrà, augurandosi di vivere e non sopravvivere.

domenica 28 marzo 2010

Le strade di Pisa


Leggo oggi sul Tirreno l'articolo in cronaca di Pisa dello stato delle strade e dei rimborsi che ha dovuto riconoscere l'Amministrazione a chi subendo un danno ha richiesto il risarcimento danni. Ora mi domando va bene che ai Comuni mancano i soldi tagliati in tutti questi anni dalle finanziarie dello stato, però perchè non destinare i soldi dei parcheggi a pagamento per mantenere le strade almeno ad uno stato accettabile. Inoltre ritengo che un buon 50% dei danni alle strade sono dovuti al continuo rompere e ricoprire per permettere gli interventi sulla rete Gas, Acqua, Enel, e Telecom, interventi talvolta non programmati e soprattutto coordinati tra le società di servizio.
Nelle strade extraurbane poi il problema è talvolta ulteriormente complicato dalle competenze di amministrazioni diverse, che si rimpallano le responsabilità.
Il capitolo manutenzione poi andrebbe visto e trattato a parte, a volte mi sono trovato a vedere le ditte private che eseguono parziali riparazioni o a tappare le buche, beh è chiaro che sono soldi buttati via, e che le pezze effettuate ritorneranno ad essere come prima dopo poco tempo.
Il problema di fondo, ma questo vale per tutti i lavori pubblici, è che non c'è mai un controllo da parte della amministrazione con un proprio tecnico che verifichi i lavori che dovrebbero essere eseguiti " A Regola dell'Arte ", come del resto avviene nei contratti di lavoro tra privati.
Purtroppo spesso ad effettuare i lavori sono ditte che vincono le gare a ribasso , anche se, da qualche anno, non dovrebbe essere possibile in quanto la legge non prevede più questa forma di aggiudicazione degli appalti pubblici.
Andiamo avanti sperando in tempi migliori, ma come diceva Totò " E noi si paga!! ".

sabato 27 marzo 2010

V° Anniversario della morte di Papa Paolo Giovanni II°


2 APRILE 2010: 5 ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI GIOVANNI PAOLO II

Data: venerdì 2 aprile 2010


A cinque anni dalla morte di Papa Giovanni Paolo II, avvenuta il 2 Aprile del 2005, vivi sono i ricordi e le emozioni che ha regalato a noi fedeli; vivi più che mai sono gli insegnamenti cristiani che ha trasmesso durante il suo Pontificato, uno dei più lunghi nella storia della Chiesa. Di Papa Wojtyla si ricordano soprattutto le Sue doti comunicative e il Suo grande carisma: era solito usare un linguaggio semplice ma diretto, capace di raggiungere il cuore dei fedeli. Del resto, queste doti che lo contraddistinguevano, a ben pensare, si intravidero fin dai primi minuti, quando, in occasione della Sua elezione a Papa, avvenuta il 16 ottobre del 1978, dinanzi ad una folla di fedeli accorsi in Piazza San Pietro, disse a proposito del suo accento polacco: “Se mi sbaglio mi corriggerete!”. In queste Sue parole tutti vi lessero, da subito, la semplicità del suo stile, la generosità del suo cuore. Al di là di questo breve ricordo, resta viva, nella memoria, la figura di quel Papa per le novità e le grandi trasformazioni che è riuscito a realizzare nei diversi campi, anche della politica: il sistema comunista crollò, definitivamente, con la caduta del Muro di Berlino, grazie alla sua azione, a cominciare dal sostegno che diede a Solidarnosch, nella sua Polonia. In pari tempo, interpretando la dottrina sociale della Chiesa, lottò il capitalismo sfrenato che, al pari del comunismo, contrasta con il concetto di equità sociale e con la stessa dignità dell’uomo.
Papa Giovanni Paolo II, diffondendo il Vangelo in tutto il mondo (ricordiamo che ha viaggiato molto, più dei suoi predecessori) e ponendo al centro l’uomo e la sua sofferenza, ha cercato sempre e ovunque il dialogo con le altre religioni, poiché “Le religioni non devono dividere i popoli, ma costruire un mondo di pace”. Lo si comprese fin dai primi giorni del suo Pontificato, alla sua prima omelia (22 ottobre 1978), in cui disse: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo […]”
Fu anche il primo Papa a entrare in una Sinagoga, così avviando la tanto attesa riconciliazione tra Cristiani ed Ebrei.
Cercò anche il dialogo ecumenico con le Chiese Ortodosse e così, tra i tanti viaggi (Romania, Ucraina, ecc) si recò anche in Grecia e in Siria, aprendo anche il dialogo all’Islam.
Grande la sua capacità di coinvolgere il mondo dei fedeli, specie dei giovani da lui definiti “Sentinelle del futuro”, speranza del domani.
Memorabili i suoi incontri nelle “Giornate Mondiali della Gioventù”, riuscendo a trasmettere ai giovani, con l’entusiasmo, il vero senso della vita, che si comprende a pieno nell’incontro con Dio.
Vorrò ricordare questo Papa, nel vigore della salute, anche se, nei momenti della Sua sofferenza, mi ha fatto comprendere come anche la malattia possa e debba essere vissuta con serenità, grazie alla fede che aveva dentro e che gli diete la forza di diffondere la Parola del Signore, fino agli ultimi giorni del Suo Pontificato.

---------------------------------------------

Giovanni Paolo II potrebbe essere beatificato il 2 aprile 2010, a cinque anni esatti dalla sua morte. La decisione - scrive stamani il quotidiano polacco Dziennik - sarebbe già stata presa. «Sarebbe una notizia molto bella. Mi farebbe enormemente piacere», ha commentato al quotidiano Rzeczpospolita, padre Tadeusz Pieronek, che si occupa a Cracovia della fase diocesana del processo di beatificazione, aperto solamente un mese dopo la morte del Papa polacco (2 aprile 2005).

A inizio marzo, il cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, amico e per oltre 30 anni segretario personale di Karol Wojtyla durante il suo pontificato, aveva riferito che «il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II sarebbe potuto terminare tra qualche mese». Secondo Dziwisz, «lo stesso Papa Benedetto XVI vuole chiudere le pratiche quanto prima».

«È il mondo a richiederlo», ha aggiunto il porporato. Effettivamente, pare che nell'ultima decina di giorni i lavori della Congregazione delle Cause dei Santi - dicastero vaticano che si occupa dei processi di beatificazione e canonizzazione - abbiano subito una forte accelerazione, arrivando prima del previsto ad un responso: Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II sarà presto beato.

ATTO DI AFFIDAMENTO:
Dio, Padre misericordioso,
che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo,
e l’hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore,
Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo.

ChinaTi su di noi peccatori,
risana la nostra debolezza,
sconfiggi ogni male,
fa' che tutti gli abitanti della terra
sperimentino la tua misericordia,
affinché in Te, Dio Uno e Trino,
trovino sempre la fonte della speranza.

Eterno Padre,
per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio,
abbi misericordia di noi e del mondo intero!

Amen.

Articolo liberamente estratto dalla pagina facebook

Ci siamo -1.


Finalmente, o anche meno male, domani dobbiamo votare almeno per la maggioranza degli aventi diritto. Mi domando e propongo la stessa cosa a tutti Voi, se avete seguito un pò la campagna elettorale, Vi siete resi conto quanto è decadente la politica Italiana. Con questo voglio dire che per mesi e mesi non hanno fatto altro che offendersi e accusarsi l'uno l'altro. Ovviamnete Berlusconi ha superato tutti ed anche l'insieme del suo stuolo di cortigiani e cotigiane, intesi proprio con il vero significato della parola, semmai cercatelo sul vocabolario.
Nel frattempo neanche la Sinistra ha cavalcato una campagna elettorale imperniata sui contenuti e su nuove proposte, in antitesi alle tesi del Centro-Destra.
Sempre e sola demagogia con frasi ad effetto che una volta erano solo slogan nei cor
tei studenteschi, ma che allora volevano comunque sintetizzare i veri programmi di partito, oggi invece dietro a quelle frasi non c'è niente , solo il vuoto. Infatti al di là delle innumerevoli frasi contro la Magistratura, contro i giornali, contro tutto quello che è avverso a loro, dall'altra parte non si è fatto niente per contrapporsi con programmi veri, reali e soprattutto realizzabili qualora riuscissero ad avere la maggioranza. Tutto questo ti porta a pensare che se si verificasse l'alternanza probabilmente ci troveremo di nuovo a fare le stesse considerazioni. Per quanto riguarda l'argomento più importante ovvero il rischio della Democrazia, se questo rischio lo vogliamo interpretare con quello venutosi a creare con le dittature del passato, non è pensabile possa accadere, perchè l'istruzione , la preparazione di fondo, del popolo Italiano sono adesso garanzia di contrapposizione civile, però se pensiamo ad una Democrazia guidata, controllata, imposta, e interpretata questo rischio c'è. Infatti la Democrazia deve essere unica e non interpretabile e soprattutto non imposta, infatti qualsiasi cosa che segua queste regole diventa di fatto una dittatura o perlomeno un alimitazione individuale. E' come se ti imponessero di mangiare tutti giorni cibi a base di tartufo, piuttosto che caviale, i primi tempi farebbe sicuramente piacere, ma dopo qualche tempo, e non molto, lo rifiuteremo come il peggior cibo che uno possa ingerire.
Da credente convinto ritengo che la vera Democrazia è quella del vangelo o meglio ancora quello che Dio, o suo figlio Gesù, ci ha proposto e mai imposto, infatti il libero arbitrio è fondamentale, attenzione però questo tipo di Democrazia non deve essere vista come Anarchia, perchè comunque il "Mio diritto termina dove inizia il Mio dovere".Questa però sicuramente è utopia e quindi c'erchiamo il male minore.

Padre Ernesto Saksida


DOC SAKSIDA
Il 14 maggio u.s. l’Università Federale del Brasile ha conferito il titolo di “Doutor Honoris Causa” a don Ernesto Saksida, 86 anni, da 70 missionario nel grande paese sudamericano.


Don Ernesto è uno sloveno, ma ormai è più brasiliano che sloveno, poiché vive in Brasile dal 1954. A Corumbà nel 1971 ha fondato la “Cidade Dom Bosco”, un’opera straordinaria che ha recuperato alla società civile, alla Chiesa e alla famiglia migliaia di ragazzi, togliendoli dalla fame e dalla strada. Le peripezie dei primi anni avrebbero scoraggiato un leone, ma lui non ha mai mollato, dandosi corpo e anima a questo meraviglioso e difficile apostolato, imponendosi con la sua forte personalità, facendo spesso la voce grossa anche con le autorità per ottenere aiuti, e stendendo la mano a tutti, senza mai cessare di essere “Pe Saksida”, il padre Saksida.



A Cuiabà, dove ha passato gran parte della sua vita salesiana e apostolica, egli, giovane prete, scoprì tanti – troppi – ragazzi abbandonati a se stessi, quasi senza istruzione, che l’indigenza spingeva ai margini delle istituzioni. Cominciò subito a darsi da fare: riunioni, doposcuola, gruppi, borse di studio, mensa. Poi venne il centro sportivo nel 1953, poi il giornalino, ecc. Di cosa in cosa, di attività in attività, arrivò nel 1961 alla realizzazione più significativa, quando una signora gli offrì una cadente costruzione nel bairro più degradato e violento della città. Fu la mano della Provvidenza. Don Ernesto ne approfittò subito per impiantarvi una scuola che insegnasse un mestiere… Dovette farla funzionare 24 ore su 24, perché gli alunni, in due anni dai primi 72 erano diventati quasi 400. Quella prima realizzazione oggi è la “Cidade dom Bosco” che di ragazzi ne ha oltre duemila, perfettamente organizzati. E lui, don Saksida continua a esserne il patriarca nonostante i suoi 86 anni.



E anche per lui, finalmente, dopo tante fatiche, è arrivato il solenne riconoscimento della città e della Nazione. Infatti, l’Università degli Studi del Mato Grosso do Sul su proposta della professoressa Da Silva, che 30 anni prima fece parte di quelle bambine povere che la “Città Don Bosco” accolse in mezzo a centinaia di altre, il 14 aprile 2005 gli ha conferito il titolo di dottore: “Doutor Honoris Causa” . Se lo meritava, di certo, per le tante imprese compiute a Corumbà che agli occhi di molti hanno del prodigioso. Ma lui continua a dire che i titoli non danno da mangiare, e ha sempre la preoccupazione giornaliera di continuare a mandare avanti la sua baracca, che non è più una baracca, ma un vero villaggio degli studi e dell’educazione.

I bambini di Padre Ernesto


I Bambini di Padre Ernesto (Brasile)

La CIDADE DOM BOSCO si trova nella città di Corumbà in Brasile, nella regione del Mato Grosso Do Sul, a soli 15 km dalla Bolivia. La città si affaccia sulle rive del Rio Paraguay e confina con la riserva naturale del Pantanal, conta circa 90.000 abitanti, con un tasso di povertà altissimo derivante dalla mancanza di occasioni di lavoro.

Esistono infatti solo un cementificio e alcune miniere di ferro. L'agricoltura è caratterizzata dal latifondo che riserva al pascolo grandissime aree del territorio, occupando solo mano d'opera stagionale, poco qualificata e a basso costo.

La vicinanza della Bolivia e la povertà diffusa sono le precondizioni favorevoli per il commercio della droga, con tutti i problemi sociali da esso derivanti.

Ogni giorno decine di persone affollano il loggiato della Missione in attesa di ricevere attenzione perché come Padre Ernesto ha stabilito, nessuno di loro andrà via a mani vuote. Le aspettative di coloro che chiedono aiuto alla Missione spesso sono solo di sopravvivenza, alcuni sperano di poter un giorno uscire dal tunnel della povertà, della delinquenza e della prostituzione per ottenere un lavoro onesto riuscendo così a mantenere la famiglia.

La Missione occupa un intero isolato ed è stata fondata nel 1961, a quel tempo c'erano più di 500 capanne fatte di assi e lamiera: i bambini vivevano per strada senza alcuna protezione. Il primo nucleo fu una stanza di 5 metri per 6, in una delle baracche migliori, donata dalla Signora Caterina, al cui interno furono sistemati 22 banchi e una lavagna. Non c'era luce, acqua potabile, bagno e, naturalmente, mancavano libri e quaderni.
Con il tempo sono stati costruiti vari edifici a formare una comunità, i fondi per la costruzione e il funzionamento sono giunti dall'Europa e in parte preponderante dall'Italia.

All'interno ci sono le Scuole di Insegnamento Fondamentale (le elementari e le medie) e Medio (le superiori) e, per coloro che a 16 anni hanno finito la scuola dell'obbligo, una Scuola Professionale che gestisce corsi di carpenteria, taglio e cucito, informatica, panificazione e cucina. Ogni giorno, distribuiti su tre turni dalle 6 del mattino alle 23, circa 1900 tra bambini e ragazzi, tutti poverissimi, frequentano i corsi scolastici in aule pulite e accoglienti. A loro disposizione c'è anche un palazzetto dello sport, un teatro e vari spazi dove poter svolgere in sicurezza attività sportiva e di gioco. A tutti loro vengono assicurati un pasto caldo, una divisa scolastica, libri e quaderni.

Sempre all'interno della CIDADE DOM BOSCO c'è uno spazio dedicato ai bambini presi in carico dal "Progetto Criança Feliz" (adolescenza felice), che si occupa giornalmente, in regime di semi-internato di bambini tra gli 8 e i 15 anni appartenenti a famiglie disgregate. Qui trovano assistenza allo studio, un sostegno psicologico e un luogo protetto.

È presente un servizio di Assistenza Sociale che riceve le segnalazioni di situazioni bisognose, le valuta e organizza gli interventi possibili distribuendo alimenti e beni di prima necessità.

Inoltre un Ambulatorio svolge attività di medicina di base e vaccinazione distribuendo farmaci di primo intervento, avviando poi all'assistenza specialistica coloro che ne hanno bisogno.


Saksida Ernesto - Scotti Osvaldo

venerdì 26 marzo 2010

Cena di Beneficienza per i bambini di Padre Ernesto


Ieri sera presso il ristorante del Bagno Corallo a Tirrenia,con la eccezionale collaborazione dei gestori Maurizio, Marzia e Alba, si è svolta la oramai classica cena di beneficienza per la comunità Brasiliana di Padre Ernesto. Come sempre vi è stata una buona partecipazione, anche se non come le altre volte, ed il ricavato totale di circa 1000 Euro ha gratificato gli organizzatori e i collaboratori che nel frattempo hanno comunicato che con i soldi raccolti nelle 2 precedenti cene, al Bagno Corallo e al Bagno La Plaia, sono stati portati a termine i progetti che erano stati sottoscritti con i dirigenti della comunità di padre Ernesto, ovvero la costruzione di diversi alloggi per i ragazzi e le famiglie che fino ad ora vivevano in baracche presso una Favelas. Fare del bene talvolta costa un pò di sacrificio, come donare dei soldi o uscire la sera dopo una giornata di lavoro, ma il risultato che si può ottenere riempie sempre di nuova energia e forza per progredire verso la realizzazione di un mondo migliore. Grazie a Tutti da parte della Comunità di Padre Ernesto.

giovedì 25 marzo 2010

Banco Alimentare Straordinario


Sabato scorso, 20 Marzo, è stata effettuata una raccolta straordinaria per il banco alimentare della Parrocchia di Tirrenia.
Il Banco Alimentare serve, durante l'intero anno, per alleviare le necessità dei numerosi nostri concittadini che si trovano in difficoltà economiche.
Sembra strano ma anche a Tirrenia ci sono numerosi casi di persone, se non intere famiglie, che hanno bisogno di cibo, di vestiario, di mobili.
E' di pochi giorni fà la notizia pervenuta in Parrocchia, per un caso di una persona anziana che è rimasto senza niente, neppure i mobili più necessari, come il tavolo e il letto. Purtroppo la necessità di soldi e la mascalzonaggine di alcuni individui hanno costretto questo pover'uomo ha privarsi di tutto il mobilio di casa.
Nei giorni passati non avendo ne letto ne tavolo, e ovviamente senza riscaldamento, ha dovuto dormire su una sedia appoggiandosi in qualche modo alle pareti. Di questo caso è stata informata l'organizzazione parrocchiale che ha provveduto a recuperare presso persone amiche lo stretto necessario alla sopravvivenza di questa persona.
Ogni Mercoledì pomeriggio infatti vengono distribuiti sul retro della chiesa di San Francesco viveri, indumenti, ed altro materiale di prima necessità come latte per neonati e pannoloni.
La raccolta straordinaria si è resa necessaria in quanto a differenza degli altri anni, quanto raccolto nella giornata nazionale del Banco Alimentare promosso dalla Caritas, è confluito completamente nei magazzini della sede provinciale, e da qui ridistribuito equamente per tutti i centri Caritas della provincia e in alcuni casi della Regione. Ovviamente la quantità dei beni che è stata riconsegnata alla nostra Parrocchia è risultata molto inferiore a quella ricavata negli anni precedenti ed è terminata nel giro di pochi mesi.
La Raccolta di Sabato scorso ha avuto un successo strepitoso e come sempre, in occasioni analoghe, i Tirreniesi si sono dimostrati generosissimi,e la quantità di merce raccolta presso i due supermercati, COOP e CONAD MARGHERITA, ha sfiorato la tonnellata.
Un ringraziamento sentito e accorato il Parroco di Tirrenia Padre Luciano l'ha voluto esprimere inanzi tutto ai responsabili dei due supermercati, e dei loro dirigenti e collaboratori, che si sono resi immediatamente disponibili e molto collaborativi. In seconda battuta, ma non per niente meno importante, il ringraziamento ai numerosi volontari che si sono prodigati alternandosi durante le ore dell'intera giornata a ricevere i sostenitori dell'iniziativa all'ingresso del supermercato e raccogliere e inscatolare le offerte all'uscita dagli stessi.
La merce è stata subito trasportata, di volta in volta, presso la Parrocchia e immediatamente catalogata e immagazzinata, pronta per essere consegnata ai più bisognosi durante le settimane a venire. Tra i volontari un plauso e un ringraziamento ancor più meritato, è stato fatto ai giovanissimi volontari rappresentati dai ragazzi che frequentano il corso di Catechismo di preparazione al Sacramento della Confermazione,più conosciuto come Cresima, e di altri tre corsi di Catechismo per la preparazione al sacramento della Comunione.
Grazie a Dio anche questa interessante iniziativa ha avuto un esito positivo per l'intera nostra comunità.
Grazie a tutti.

mercoledì 24 marzo 2010

Il Navicelli cambia Pelle


Così oggi il Tirreno titola in prima pagina "L'operazione di sviluppo sul Navicelli",commentando le operazioni in corso sulla via d'acqua nella sua prima parte verso Pisa; La lottizzazione sta procedendo velocemente così come gli investimenti; e quì Cascò L'asino, come si dice, infatti guardate i nomi di chi stà monopolizzando e speculando su quelle aree, che in parte , ritengo, siano demaniali perchè estese lungo un corso d'acqua ? Sempre i " Soliti Ignoti" mai un nuovo investitore magari di altre parti d'Italia; sarà un caso ma è sempre così, un cane che si morde la coda. Noi poveri umani non possiamo fare altro che constatare e archiviare, ma una cosa ci dovrebbe far riflettere: A Pisa esiste un Ufficio della Procura? o meglio ancora una magistratura attenta? Ai posteri l'ardua sentenza.
Date uno sguardo ai siti come www.Navicelli.it, www.svilupponavicelli.it, ed in particolare alle foto e ai video contenuti. Ahimè sempre gli stessi!!!

martedì 23 marzo 2010

Per le Strade di Tirrenia e Marina di Pisa


Tutti i giorni passo numerose volte per le strade di Tirrenia e del nostro Litorale e ogni qual volta mi domando del perché questi nostri amministratori non riescono a valorizzare questo meraviglioso angolo di costa e di pineta. guardate bene che non è un problema di colore politico in quanto in questa ultima parte del XX secolo si sono succedute giunte di quasi tutti i colori, ma il risultato e sempre stato lo stesso. In particolare per Tirrenia il degrado è iniziato costantemente con l'abolizione del famoso ENTE AUTONOMO TIRRENIA, che ha gestito il territorio direttamente e indipendentemente dal Comune di Pisa per parecchi decenni.
L'Ente Autonomo Tirrenia era un ente pubblico istituito (R.D.L. 03/11/1932 n°1466 convertito nella Legge 27/12/1932 n° 1990) con lo scopo di utilizzare e valorizzare la zona litorale pisano fra il Vione della Bigattiera, il torrente Calambrone e la Reale Tenuta di Tombolo.

Nato per la lottizzazione a scopi turistici, avrebbe dovuto gestire lo sviluppo urbanistico del territorio affidatogli e successivamente occuparsi della manutenzione di tutte le opere pubbliche in esso presenti. Ha finito per essere un vero e proprio piccolo comune all’interno del comune di Pisa ed ha gestito tutto ciò che avveniva a Tirrenia fino al 1970.

Successivamente, per il sovrapporsi delle competenze comunali, i suoi compiti si sono ridotti ed hanno riguardato solo questioni amministrative: servizio informazioni turistiche, acquedotto, pulizia delle strade, raccolta dei rifiuti, vigilanza dei boschi e gestione di 2 campeggi e 1 spiaggia attrezzata a Calambrone. Tuttavia il servizio tecnico-urbanistico è sempre stato molto attento alle modificazioni ambientali ed ha fatto si che fossero impedite vistose speculazioni edilizie.

È stato protagonista di alcune grandi iniziative che hanno caratterizzato la nascita e l’evoluzione della frazione di Tirrenia tra le quali il Golf Club e gli stabilimenti cinematografici Pisorno.

L'EAT ha cessato la propria attività nel dicembre 1982, in quanto aveva mandato cinquantennale, e fu abolito seguendo la ben nota legge sugli enti inutili.
Guarda caso però mentre l'EAT fu considerato tale, a tutto oggi esistano in tutta Italia altrettanti enti effettivamente inutili che continuano ad esistere e a gravare sulle tasche della collettività, evidentemente l'EAT disturbava e soprattutto limitava il potere di Pisa o meglio ancora di alcuni personaggi politici.

I risultati si vedono e questa volta non sono servite nemmeno le prossime elezioni per far realizzare dall'Amministrazione Comunale qualche lavoro di manutenzione e di abbellimento, come in altre occasioni è accaduto.

Vi saluto


Cari amici, ho deciso di creare questo blog per dare la possibilità a me e a tutti Voi di comunicare quello che ci sentiamo di trasmettere agli altri, e soprattutto scrivere ed evidenziare gli aspetti della vita, del mondo, del nostro microcosmo in cui viviamo.
Pertanto noi potremmo scrivere di tutto, purché lecito e pubblicabile. Questo vuol dire che non ci sarà alcuna censura, ma un controllo affinché spiacevoli notizie, come quella recente su Facebook contro i bambini Down, non siano visibili in rete.