Il tuo occhio sia vigile

Il tuo occhio sia vigile

lunedì 4 ottobre 2010

OGGI UN NUOVO ANGELO IN PARADISO

Il vento ha spazzato via anche l'ultima foglia, ed ora i miei occhi vedono oltre il visibile...

Vedo la tua immagine, e tra il mormorio del vento ascolto il suono echeggiante della tua risata.

La tua anima e' tra la luce..la stessa che emanavano i tuoi occhi sinceri, pieni di vita.

Prima di me ora vedi orizzonti sconfinati, ascolti melodie a me sconosciute...

comprendi cose a me incomprensibili...

Il vento ha spazzato via anche l'ultima foglia...ma il tuo ricordo no...

e' attaccato al mio cuore...

E li' rimarra' per sempre.


(Xenya)


Queste parole possano sembrare le solite frasi fatte, gli stessi aneddoti, che in questi casi si dicono, forse anche in maniera distratta, tanto per dire qualche bella frase di circostanza. Questa volta però il voler esprimere qualcosa di veramente sentito e, che parte dal profondo del cuore, non potrebbe essere più reale.
La tremenda, anche se non inattesa notizia della sofferta morte di Massimo, ha come squarciato il fondo di un quadro, una disgrazia che non avremmo mai voluto sentire ne vedere.
Massimo non era solo amico e parente, ma era la vera rappresentazione di una vita angosciata dalla consapevolezza della grave malattia, e nello stesso tempo della grande forza d'animo per cercare di sopraffare con forza stoica il terribile male, che non ti annienta solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente e moralmente.
Massimo ha affrontato, sin dall'inizio, la nuova lotta contro il grande male con tutta la Sua forza rafforzata dalla più grande notizia che un uomo può avere, la nascita di un figlio.
Dalla grande gioia alla più grande angoscia.
Non possiamo minimamente immaginare a cosa  possa essergli passato dalla mente in quei primi mesi di malattia e poi, con sempre più rassegnazione, fino ad ieri notte.
Il grande sogno era lì a testimoniare come si può e si deve Amare la vita e tutto quanto c'e intorno ad essa, anche se consapevolmente breve e sofferta.
Sono sicuro che il Paradiso ha spalancato le sue porte, anzi le ha tolte per accogliere Massimo e una schiera di anime candide lo hanno accolto accompagnandolo alla presenza del Signore.
La Sua grande sofferenza terrena, la Sua brevità di vita terrena, il Suo amore per la famiglia, per i fratelli lontani, per il Suo lavoro, non potevano e non possono essere che il miglior biglietto da visita per giungere in cielo.
Il mio ricordo più bello di Massimo, oltre ovviamente ai suoi momenti più felici, era incontrarlo quasi tutte le mattine quando andava al lavoro, sulla sua bicicletta, pedalando senza mani sul manubrio con le braccia conserte in petto, magari fischiettando un motivetto, e salutarmi con cenno della mano. Io contraccambiavo con un " Ciao Massimo, Buona giornata" inconsapevoli tutti e due che presto questo nostro rituale mattiniero avrebbe avuto una imminente fine.

Impensabile, incredibile, inconcepibile, inverosimile.

Voglio ricordarmelo così, Massimo, sereno e felice cosi come quando in occasione dei grandi pranzi di Babbo Oreste e Mamma Anna, anzi delle grande rimpatriate tra i figli, nipoti, e altri parenti, per degustare il favoloso cacciucco di casa, rideva e scherzava, sfottendo a destra e a manca, il fratello, la sorella, o il nipote di turno.
Un ultimo ricordo è il Massimo artista dei  motori e nel  restaurare  moto, scooter, e motorini d'epoca, con una capacità unica, da vero amante, spesso insieme a Suo fratello Tiziano. Un grande amore quello dei motori che lo aveva avvicinato sin da ragazzo prima nel garage di casa, poi da Ciro, ed infine nel garage dei Passerotti, al lavoro che  per Lui era soprattutto passione.
Ciao Massimo, sarai sempre nelle nostri pensieri, nelle nostre preghiere, ed esempio per tutti noi.


1 commento:

Inserisci quì il Tuo commento