Perchè Filippo? Perchè l'hai fatto? non lo sapremo mai più ormai, e non c'è l'hai voluto dire, anche se hai lasciato un ultimo biglietto con quel Tuo messaggio che nega e contrasta quello che tutti pensavano di Te.
"Mi sento incompreso in famiglia......". Perchè l'hai fatto, perchè, perchè,perchè,.....!!!
Queste sei lettere tanto interrogative e misteriose non ci lasceranno mai, ma soprattutto ci lascieranno un vuoto enorme. Non chiediamoci "Perchè" l'hai fatto chiediamoci "Perchè" non lo sappiamo. In questi due giorni tutti hanno cercato di trovare argomentazioni e giustificazioni al Tuo gesto, ma nessuno saprà dirci "Perchè".
11 anni, bravo in tutto, anzì bravissimo, non ti mancava nulla, apparentemente, eri il preferito dai professori, dall'allenatore di calcio, dai tuoi compagni, di cui sembra tu fossi un begnamino con quel tuo carattere gioioso, sempre pronto alla battuta, un vero leader. E allora cosa manca in tutto questo bel mondo da favola, tutto bello, luminoso e perfettino? Io penso, molto modestamente, che tutto l'affetto che questa nostra società, nei suoi più remoti angoli come appunto la famiglia, la scuola, lo sport, dimostra di avere, è un affetto, un amore asettico, ovvero senza vera e profonda convinzione e sensazione di essere vicino al tuo caro, al tuo amico, etc.etc..
Non voglio dire che chi Ti ha mostrato amore e affetto come la mamma, il babbo, il nuovo fratellino, la cara nonna, gli amici, non sia stato vero sentimento di amore e affetto, sicuramente un sentimento profondo e sentito,però ritengo che questa nostra società oramai da decenni affogata dallo stress e dal caos delle proprie convinzioni e punti di riferimento, ha trasformato l'esternazione dei nostri sentimenti in gesti apparentemente sinceri e desiderati, ma in verità sfuggenti e talvolta carichi di preoccupazioni e pensieri amari.
Nel cosmo dei bambini però questo non avviene , loro sono sempre impermeabili a queste nostre mature sensazioni, loro sono sempre come eravamo tutti noi nei secoli passati, come forse ancora possiamo trovare tra le tribù nelle parti del mondo meno civilizzato. Non vi chiedete perchè anche se nell'estrema povertà, nel bisogno di ogni cosa, con il perenne rischio di essere annientati da tutto, quelle povere anime hanno sempre un approccio alla vita sereno, gioioso e sorridente. Noi non sappiamo più essere sinceramente e profondamente felici, felici di quella gioia di vivere comunque e dovunque. Questo i bamnbini lo sentono e lo percepiscono al di là di qualsiasi cosa, e Tu Filippo, particolarmente sensibile, e buono l'hai sentito e ne hai sofferto. Nessuno di noi , la famiglia soprattutto, la scuola riesce più ad accorgersi di questo bisogno profondo di vicinanza più che di affetto, ecco appunto la parola giusta, "la vicinanza", il bisogno talvolta del contatto fisico quasi a voler dimostrare che le parole non bastano, i buoni intenti, le buone azioni, non sono sufficienti a tenere in vita un bambino di 11 anni, che ha voluto esprimere questo suo profondo disagio con un gesto anche troppo grande per un adulto. Probabilmente sei sempre riuscito a mascherare questa Tua necessità di vicinanza di contatto, con la Tua estroversità, con il Tuo umorismo, con la Tua bravura.
Filippo come ci fai sentire nullità, inetti di fronte a questo Tuo disperato gesto, il Tuo tema che abbiamo letto sui giornali, è il Tuo manifesto contro tutti e contro tutto. Il tuo giudizio sulla felicità è per me emblematico e nello stesso tempo profondo, gocciolante di tristezza e amarezza, quel tuo giudizio sembra più la descrizione di un sentimento di paura e di terrore piuttosto che di Amore, " la felicità è quel sentimento profondo che ti fa drizzare i capelli, strabuzzare gli occhi fuori dalle orbite etc.etc.". Caro e sconosciuto Filippo quale travaglio hai passato dentro di Te per arrivare a fare questo insensato gesto. Mi auguro solo che Tu non abbia avuto il tempo di capirlo, e soprattutto che Tu non sia stato attanagliato dalla paura di non poter tornare indietro nell'ultimi istanti della breve vita, nel Tuo gesto estremo.
Filippo mi hai fatto sentire improvvisamente svuotato da qualsiasi forza e mi hai fatto profondamente sentire male, ho pianto come un bambino, come Te, anzì forse come avresti dovuto fare Te, e forse non l'hai fatto volendo dimostrare di essere sempre grande, più grande di quanto avresti dovuto dimostrare. Le vicende della vita ti hanno portato ad essere più grande del dovuto, e probabilmente il Tuo cuore, il Tuo cervellino non ha retto.
Un bacio Filippo, un bacio grande un'eternità, avrai sempre posto nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere, corri finalmente libero da angoscie e timori nei campi di calcio del Paradiso, è li che hai fatto il Tuo più bel Gol. Ciao.